Il territorio tra Preistoria e Protostoria
Nel Museo Civico Archeologico “Rodolfo Lanciani” viene delineata la frequentazione della zona di Guidonia Montecelio in età preistorica che, pur non essendo provata da rinvenimenti di resti umani, è però attestata dai numerosi reperti che per la tecnica di lavorazione possono risalire al paleolitico medio e superiore (120.000 – 10.000 a.C.), al neolitico (8000 – 5000 a.C.) e alle età dei metalli (3500 – 700 a.C.): utensili e armi in pietra e in osso, vasellame e altri reperti di uso quotidiano. Il materiale è stato raccolto in gran parte dalla Sezione Cornicolana del Gruppo Archeologico Latino “Latium Vetus” nel territorio comunale.
L’ambiente naturale offriva numerosi luoghi adatti all’insediamento sia temporaneo che stabile: boschi, corsi d’acqua, laghi; non a caso le scoperte più significative sono state fatte nelle località Inviolata, Le Caprine e presso le sorgenti delle Acque Albule vicino a Guidonia. Le colline di Montecelio e di Monte Albano ospitarono per molti secoli un villaggio del quale ci rimangono importanti strutture e una grande quantità di frammenti ceramici (X-IV secolo a.C.).
Anche nei millenni precedenti, però, le pendici occidentali di Montecelio erano abitate, come dimostrano vari oggetti di pietra qui rinvenuti. Uno dei più caratteristici è questa punta di freccia in selce chiara, con peduncolo e alette. Ha forma allungata con bordi leggermente convessi; ritocco piano che copre l’intera superficie su entrambi i lati. Proviene da via delle Ringhiere, dove era scivolata in antico tra due rocce che ne hanno preservato l’integrità; può aver fatto parte del corredo di una tomba (età del Rame o del Bronzo, III-II millennio a.C.).